martedì 10 marzo 2009

E' morto l'avvocato Personè



Pensavamo che l’anno scorso fosse stato quello predestinato per la scomparsa di personaggi famosi nella nostra città ma, a considerare dall’andamento di questi primi mesi, anche il nuovo anno non vuole risparmiarci quel dolore che si prova quando ci lasciano persone così amate dall’intera popolazione. Dopo l’indimenticabile dottor Ciccio Albano, che ci aveva fatto sperare nella sua immortalità, tale era l’energia e l’agilità con le quali continuava imperterrito la sua missione di medico, oggi dovremo listare ancora a lutto il nostro stendardo cittadino, per un’altra immensa perdita. L’avvocato Francesco Personè ha smesso di lottare con la grave malattia che non aveva neanche scalfito la sua vena ironica e la rinomata voglia di vivere dell’uomo più raccontato e ‘aneddotizzato’ della città, e non solo. Fino all’ultimo momento di lucidità non ha perso l’occasione di dispensare freddure gioiose e rassicuranti, persino al prete che si accingeva all’estrema unzione.Descrivere l’avvocato Personè con dolore è una contraditio in terminis. Solo al pensiero di come avrebbe immaginato il suo funerale viene già da respingere il groppo alla gola che ci ha fatto venire, per la prima volta in tutta la sua vita. Una band di Jazz invece delle tragiche note di requiem ad accompagnare il suo funerale, non potrebbe minimamente lenire, però, il senso di vuoto che l’avvocato Personè, inesorabilmente, ci lascia. Quante ne ha raccontate di barzellette sul paradiso, il purgatorio e l’inferno.E chi, di quanti lo hanno conosciuto ed amato, ora non lo immagina lì, dinnanzi al giudizio dell’onnipotente con quell’espressione umile e pietosa che sprizzava simpatia, a chiedere lo sconto dei suoi peccati come lo implorava per la pena dei suoi clienti. Lo sconto per averci regalato tanta gioia, piacevolezza, simpatia, spensieratezza, divertimento e tanta.. tanta umanità.Se possiamo minimamente avvicinarci a comprendere o sospettare il metro del giudizio divino, non ci meraviglieremo se nostro Signore Iddio vorrà premiarlo con la stessa gioia che Ciccio ha voluto dispensare a chiunque gli sia capitato a meno di due metri di distanza.Ma anche se il dono della gioia è il più spettacolare miracolo che Dio riversa sull’uomo, il dolore della morte non potrà trovare serenità, se non nella speranza di poter riascoltare le sue barzellette, quando il tempo non avrà più ragione. Addio amico! (ap)