domenica 27 settembre 2009

Vaglio alla prova del fuoco

E’ la prova del nove, quella che sosterrà Martedì prossimo il Consiglio Comunale di Nardò per l’approvazione del bilancio.

Tanto si vocifera e tanto ci si arrovella intorno al toto-consiglieri per capire, chi e se, si sottrarrà alla prova del fuoco. Fatto sta che, dalle premesse che ci giungono, non sembra proprio una passeggiata, considerato che resta intatta la responsabilità diretta del consigliere comunale (che è sempre personale), anche qualora la scelta di votare quel bilancio che fa storcere il naso ai Revisori, venga avallata da altri pareri autorevoli (vedi Bruno), che si siano espressi favorevolmente alla ‘votabilità’.

Qui non si parla di bruscolini ma di milioni di euro e questo non può far certo dormire sonni tranquilli a nessuno che abbia un pizzico di sale in zucca.

“L’amicizia (politica) è un conto ma l’interesse è un altro”, recitava un vecchio proverbio.

Sic stantibus rebus, non dovrebbe essere così scontata la somma numerica dei consiglieri che hanno accettato di seguire Vaglio. Anche perché, qualcuno di loro, ha tenuto a sottolineare il suo appoggio di gradimento “volta per volta” e non certo con spirito cameratesco.

Di sicuro c’è già chi sarà pronto a rimpiazzare qualche voto mancante, anche se dovesse venire dalla fila opposta del Consiglio: se è stato così bravo a passarla liscia finora, lo sarà certamente anche nel trovare motivi di ‘interesse collettivo’ che giustifichino il soccorso in extremis.

In gioco, però, qui non c’è solo la voglia di mettere nei guai il sindaco ma lo stesso futuro finanziario del comune di Nardò che, in caso di boicottaggio della votazione, prenderebbe una strada a dir poco sconveniente.

Non è certo facile capire cosa può essere opportuno e se si dovrà trattare di un superamento di artifizi tecnici o di una reale violazione dell’equilibrio finanziario imposto dalla legge vigente.

La situazione, comunque, non è nuova e pare che lo strascico venga da molto lontano. Che sia giunta l’ora di fare finalmente i conti veri? Lo sapremo Martedì quando registreremo le risultanze del Consiglio comunale che vorrà prendersi la responsabilità di agire in un senso o nell’altro, sperando in una soluzione che non danneggi più di tanto la città ma che s’imperni, una volta per tutte, su quella ‘correttezza finanziaria’ messa in dubbio dai Revisori. (ap)


giovedì 24 settembre 2009

La lettera di Totuccio ai cittadini

"La libertà di espressione e di pensiero - scrive Totuccio Calabrese - è uno dei principi fondamentali riconosciuti dall’art. 21 della Costituzione. Oltre al fatto che ogni cittadino dovrebbe sentirsi libero di fare le proprie domande ed esporre le proprie considerazioni, soprattutto se riguardano il futuro e l’interesse della propria città.
Nella mia posizione di consigliere comunale, questo diritto è anche un dovere, un dovere nei confronti di chi mi ha votato, diritto/dovere che viene in un certo senso “manovrato”durante ogni consiglio comunale, rendendo difficile qualunque intervento e quasi sempre impossibile la conclusione di un concetto per intero, viene utilizzato ogni pretesto per deviare le argomentazioni verso futili battibecchi, con il solo intento di evitare risposte alle innumerevoli negligenze, e quando le discussioni vertono su questi temi considerati “scomodi” “seccanti” o imbarazzanti, al Sindaco viene lasciato tutto il tempo che occorre per meglio destreggiarsi e per non produrre alcuna risposta o soluzione, se non addebitare ad altri le proprie responsabilità, e concludere ogni volta con intimidazioni di querela.
Querela per cosa, perché gli viene riconosciuto il grande merito, anche quando si palesano tutte le condizioni per una totale ritirata, di “ribaltare” ogni volta la situazione?
Querela perché ha creato i presupposti per una crisi basata su questioni ben più ampie della sola gestione di Porto Selvaggio …. e ha pensato bene di sospendere l’attività amministrativa e di ritiransi in vacanza (forse per meglio concentrarsi sulla soluzione), lasciando la città allo sbaraglio per 3 mesi?
Il verde pubblico rinsecchito, nessuna disinfestazione e derattizzazione, indifferenza dei 30 lavoratori socialmente utili ingannati durante le passate elezioni provinciali, ecc, ecc., ecc., crisi, conclusasi a sorpresa, in “zona cesarini” con la comparsa di personaggi (gli insospettabili) che giurano dedizione e attaccamento, salvando capre e cavoli, gli stessi personaggi che in altre situazioni (o interrogazioni elettorali) lo consideravano a gran voce inadempiente e inconcludente. È spontaneo credere che suddette personalità (appartenenti a tutt’altri orientamenti politici) abbiano avuto un impulso improvviso di interesse per il bene della città e non aspirino ovviamente ad un premio fedeltà.
La verità è che si tratta di un totale ribaltamento della volontà popolare, come solo Vaglio sa fare!
Questo è un mio personale sfogo che esula completamente da qualunque appartenenza o schieramento politico, mie personali esternazioni, il punto di vista di un libero cittadino, al quale non è dato modo di conoscere le sorti della propria città, che come tanti vive in una costante situazione di ansia e di paura per l’improbabile futuro di Nardò e non ha il diritto di sapere ne perché e ne per colpa di chi.
Ma il mio è anche un appello alla cittadinanza, di intervenire, mobilitarsi ad essere pronti a sostenere qualunque iniziativa che possa porre fine ad una situazione di totale agonia e inoperosità in cui versa il paese .




Totuccio Calabrese

sabato 19 settembre 2009

Il Consiglio di Antonio e Giovanni



Uno storico consiglio comunale quello di stasera a Palazzo Personè dove bisognava farsi a sardine per assistere alla seduta più attesa di questi ultimi anni. Le vicende di crisi che hanno tenuto banco sui giornali per tutta l’estate sono state vissute sempre in maniera indiretta quasi teatralmente rappresentata, più come una commedia brechtiana che come una vera e propria crisi amministrativa.La punta dell’iceberg della tensione polemica era questo appuntamento, che non ha tradito le aspettative. Tutti gli interventi meriterebbero l’onore della cronaca ma poi si rischierebbe di perdere il nocciolo della questione. E il nocciolo era la fine di una era: quella che ha segnato il sodalizio fra Città Nuova e il sindaco Vaglio. Tutti gli altri tentativi di spersonalizzare la vicenda ‘riducendola’ ad un fatto politico, non renderebbero chiarezza. Benché si siano tirate in ballo diverse e complesse azioni gestionali o artifizi amministrativi (che qualcuno insiste a chiamare programmi) il punto critico della vicenda si arrovella intorno al rapporto umano e personale fra Gastone e il Capodiavolo, al secolo, rispettivamente, Antonio Vaglio e Giovanni Siciliano.Il primo ha confermato la sua buona fortuna, riuscendo a sopravvivere al più insidioso terremoto politico degli ultimi 20 anni, il secondo la sua fama di fine e diabolico manovratore, intelligente e superacuto fino al punto da rischiare di dribblare se stesso e tutta la sua stessa squadra, che, per ora, è l’unica ad aver subito ben quattro gol.Di dietrogie e fantasie se ne potrebbero collezionare a iosa ma solo i protagonisti e le vittime di questa vicenda possono essersi fatto un’idea di questo fulmine a ciel sereno.E l’idea non potrebbe essere che una: Antonio e Giovanni hanno rotto il giocattolino e tutti gli altri hanno solo cavalcato la tigre di pezza che nel frattempo era stata snobbata dai due contendenti di sempre. Dietro le grandi amicizie spesso s’insidiano enormi competizioni, utili finchè non diventano scomode. E’ la scomodità ha giocato il ruolo più importante in questa crisi snervante venuta da lontano, da molto lontano, da tempi inimmaginabili.Nel rispetto dello stile epico brechtiano della commedia inscenata quest’estate, continuiamo a snaturare gli eroi, per metterli a nudo e farli giudicare da un pubblico che deve smetterla, una volta per tutte, di farsi ipnotizzare dal regista e dalla scenografia, per liberarsi nella visione reale e distinta degli attori, dei protagonisti e delle comparse. Alle 23:45 ancora si parla e ci si mette in mostra, si attende l’elezione di Fracella, si disamina la crisi, le si assegnano significati strampalati, se ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa e c’è persino chi confida in una pace da ‘libro cuore’ ma giusto per togliersi dall’imbarazzo incombente che lo ha precettato a scrivere il nome di Fracella su quel maledetto foglietto bianco. Tutti si sentono protagonisti della serata. Non hanno ancora capito che, questa sera, in questo consiglio, ci sono solo Antonio e Giovanni, due ex amici.-----Tutto il companatico l’abbiamo già ampiamente scritto in questi mesi. Da domani si cambierà registro ma, già dopo un’ora di Consiglio, si respirava tutta l’adrenalina ormai sfogata. Chi fa politica ha il pelo ben sviluppato sullo stomaco. Noi, poveri mortali, saremo invece condannati a sentire sempre quel solito conato. (ap).

domenica 13 settembre 2009

Il tempo ci dirà chi ha avuto ragione


Crisi risolta, Nardò ha un suo governo, è stato scongiurato il commissariamento con conseguenti elezioni anticipate.
Una crisi aperta per la volontà, la determinazione e la caparbietà del Sindaco, deciso ad onorare l’ impegno politico e programmatico assunto nei confronti della Città. Una crisi, la cui soluzione qualcuno ha tentato invano di ostacolare per finalità che si possono solo intuire e che non appartengono certamente alla sfera di quelle nobili. Mire egemoniche e condizionamenti vari sarebbero state le ragioni per le quali la nostra Città è rimasta senza governo per molti giorni.
Il tempo ci dirà chi ha realmente vinto e perso in questa vicenda.
La CISL di Nardò si limita a ribadire e riconfermare il massimo rispetto per chi ha espresso la volontà di ricercare soluzioni chiare e condivise attraverso un dibattito ed una collegialità molto ampia rifiutando sdegnosamente la richiesta di una sua presenza nel governo della Città. La stessa CISL ritiene altrettanto giusto,però, rispettare la volontà di partecipazione di chi, critico in passato, ha accettato di essere coinvolto per dimostrare che le sue critiche ed il suo dissenso non erano pretestuose e strumentali, ma fondate su idee e progetti che oggi ha l’opportunità di realizzare.
Per chi , come la CISL, è rigorosamente ancorato alla sua autonomia e, pertanto, è abituato da sempre ad esprimere giudizi su comportamenti reali, non assumono alcuna rilevanza le critiche di “ incoerenza politica “ che appaiono sulla stampa.
Essere eletti alla Provincia all’interno di una lista di un Presidente del Centro Sinistra, diventare, pertanto, Consigliere di minoranza ed opposizione nel Consiglio Provinciale di Centro Destra ed essere contemporaneamente opposizione al governo di Centro Sinistra nel proprio Comune, non può e non deve essere considerato un evidente quanto deprecabile oltraggio al buon senso. Al contrario questa libertà di pensiero e di scelta va accettata ed apprezzata se introduce un modo nuovo e più responsabile di far politica, lontano da vecchi schemi,di appiattimento ideologico e partitico, perché di fatto sottenderebbe il rifiuto di farsi condizionare da sigle, oltre che da etichette per farsi guidare esclusivamente dalla cura e dalla tutela dell’interesse della Città.
La CISL di Nardò, ritiene, altresì, rispettabile la decisione di chi eletto Consigliere Provinciale, sostenendo lo schieramento di Centro Sinistra, ha rifiutato la sua partecipazione al governo della Città sostenuto dalla stessa Coalizione, accettando il ruolo di opposizione anche se nella maggioranza potrebbe figurare un suo alleato politico.
La CISL di Nardò resta comunque fermamente convinta che i cittadini votano e sostengono un Partito o un Movimento, perché credono nei loro progetti e nei loro programmi e vogliono che ogni opportunità venga colta per perseguirli ed attuarli senza pregiudizi di alcun genere.
Inoltre se vogliamo evitare che motivi personali generino conflittualità fino a riversare i loro effetti perversi sull’intera collettività, dobbiamo sentire il dovere di riconoscere ed esaltare la progettualità, alimentare il pluralismo democratico, offrendo sempre la nostra disponibilità ed il contributo della nostra cultura e della nostra esperienza.
Pertanto,senza infingimenti e meschini tatticismi ognuno dica per quale modello di Società è pronto ad impegnarsi e misurarsi, traduca le sue idee e le trasferisca nei suoi progetti ed accetti il confronto anzi lo cerchi con tutte le forze sociali, perché nessuno mai abbia l’alibi del non coinvolgimento.
E’ trascorso molto tempo, troppo tempo da quando Partiti ed Istituzioni riservavano continua attenzione per il mondo del lavoro, per le sue rappresentanze, da cui raccoglievano suggerimenti e proposte , per risolvere problemi e difficoltà. Oggi, al contrario, davanti al drammatico problema di una disoccupazione sempre più allarmante, ognuno si chiude a difesa egoistica dei propri interessi individuali o di parte. La solidarietà per i lavoratori sembra scomparsa.
A livello politico non ci deve essere posto per politicanti di professione privi di scrupoli morali ed etici, inclini alla critica pura e semplice ed alla denigrazione fine a se stessa. Occorrono persone capaci di esprimere idee, elaborare progetti per la crescita e lo sviluppo economico, sociale e culturale del ns. territorio.
Nessuno si nasconda, nessuno dica io non c’ero perché non sono stato invitato, perché la sua presenza era alternativa a quella di qualcun altro, perché sigle ed etichette non potevano stare insieme.
L’impegno di ogni cittadino vada oltre l’espressione di voto, cerchi l’informazione su chi giornalmente opera in suo nome e per suo conto.
Non possiamo attendere leggi e disposizioni del governo centrale per verificare lo stato della Pubblica Amministrazione, per riformarla e soprattutto per vigilare e sindacare i rapporti tra preposti e cittadini.
I Dirigenti siano veri responsabili dell’organizzazione dei loro uffici e ne rispondano ai cittadini . Al Sindaco il compito e la responsabilità di diffondere una cultura del servizio pubblico.
Esistono delle priorità in assoluto. Dobbiamo riconoscerle ed impegnarci tutti con proposte reali.
Cresce la preoccupazione della gente per posti di lavoro che si perdono e per un palese scarso impegno in direzione degl’investimenti e dell’occupazione anche per lungaggini burocratiche;
sale l’insoddisfazione e l’indignazione della gente per sportelli di uffici pubblici con aperture limitate; non si vuole istituire una CARTA DI SERVIZI che responsabilizzi concretamente i Dirigenti e faccia emergere senza possibilità di equivoco la meritocrazia laddove esiste. Occorre ritrovare il coraggio di fare e di proporre facendo assumere a chi è chiamato a governare la Città tutta la responsabilità del disimpegno per azioni concrete di tutela e salvaguardia del cittadino.
Non possiamo continuare a vivere di promesse, non possiamo continuare a delegare per un certificato, dobbiamo tornare a meravigliarci e scandalizzarci ogni volta che viene calpestato un diritto, dobbiamo riuscire a sconfiggere ogni forma di rassegnazione.
Dobbiamo ritrovare il tempo per pensare, per riflettere per decidere.
Abbiamo bisogno di chi svolge un vero ruolo di minoranza ed opposizione che arricchisca ed elevi il dibattito politico. Un ruolo importante per la vita democratica di una Città che ,però, deve dare continua certezza di una competizione per idee, progetti, modelli di società, per l’attenzione ad una evoluzione sociale da capire e guidare. E’ arrivato il momento di dire che non abbiamo bisogno di spettatori inclini alla critica pura e semplice, alla denigrazione fine a se stessa, ma di persone capaci che giorno dopo giorno dimostrino all’avversario di essergli superiore in tutto e per tutto- Vogliamo sapere cosa farebbe una coalizione di Centro Destra per la crescita e lo sviluppo economico della Città, dal tessile all’artigianato – dal commercio all’agricoltura , dal turismo alla salvaguardia dell’ambiente.
Abbiamo bisogno di una informazione completa, costante, corretta, semplice ed accessibile a tutti. Comunicare con i cittadini, partecipare loro i programmi, i progetti, i problemi della Città, deve costituire per chi assume impegni politici, un dovere prioritario, un imperativo categorico perché ogni cittadino possa sentirsi corresponsabile e protagonista insieme del suo futuro e di quello di tutta la comunità cittadina.
La CISL di Nardò continuerà ad offrire la sua disponibilità ad ogni confronto,per la soluzione di ogni problema senza pregiudizi di sorta, convinta che la nostra Città abbia risorse umane sufficienti alle quali attingere per farla crescere e sviluppare sul piano economico, sociale e culturale.
IL SEGRETARIO
Fiorito Fernando

sabato 5 settembre 2009

La montagna ha partorito il topolino!


Il Centro sinistra, partito i trionfalmente in 19, eroicamente soddisfatto per aver sconfitto Dell’Anna, ora si ritrova in 16 Consiglieri comunali in un mutato scenario di coalizione e di trasformismo.L’inconcludente Vaglio, dopo l’ennesima crisi comunale, ancora una volta riesce a trovare un salvagente estivo col quale mantenersi tiepidamente a galla in una risicata maggioranza!Si rende conto il Primo cittadino di aver tradito l’elettorato che lo ha eletto?Si rende conto che la nuova maggioranza è frutto di trasformismo, di personalismo e di potere? Ha dignità politica chi ha generato una crisi per una delega per Portoselvaggio?Ha dignità politica chi abbandona i propri Assessori e un alleato corposo per sopravvivere a se stesso?Ha dignità politica chi accoglie nella sua maggioranza un avversario irriducibile, che ha sempre proclamato coerenza e militanza ad una idea già abiurata? Ha dignità politica chi fa tesoro solo dei numeri e non presenta un minimo di programma, di idea nuova, di progettualità a medio o lungo termine per la Città e di confronto con le minoranze?Ha dignità politica chi vedendo venir meno la propria maggioranza e la propria inconcludenza amministrativa non ha il coraggio di prendere rispettosamente atto e cappello?Ha dignità politica chi fa affiggere manifesti di addio alla Città, alla Giunta, ai Consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, ai dipendenti ecc. per impraticabilità amministrativa e poi ritira le dimissioni perché racimola o gli hanno racimolato 16 voti favorevoli?Da un Sindaco il popolo si aspetta coerenza, rispetto della carica che ricopre e non pantomime a iosa che riducono continuamente il prestigio dell’Uomo e dell’incarico ricoperto!L’incarico popolare di Sindaco si svolge all’insegna della dignità assoluta, nel rispetto generale dei cittadini, delle forze politiche, sindacali e sociali e non può barattarsi in beghe politiche o personali!La nuova Giunta nasce all’insegna dello squallore politico, dell’incultura, del personalismo, dell’esercizio del potere fine a se stesso.16 è certamente un buon numero, maggioritario, ma 17 col Sindaco sarà fatale per la Città, che ancora una volta continuerà nel degrado, nel caos, nel disservizio, nel mancato sviluppo e nell’isolamento generale.Il PD e i suoi alleati stanno offrendo uno spettacolo vergognoso, indegno, colposo nei confronti del popolo di Nardò, dell’Attività amministrativa, della Città nel suo insieme.La nuova racimolata coalizione non potrà mettere fine alle beghe interne, alla faida del personalismo, all’incetta dei Consiglieri comunali, al cambio di casacca, alla disamministrazione generale!!.Non è certamente l’ingresso di “Io Sud” o “ Io Fracella” che potrà mutare in senso positivo l’andamento amministrativo peraltro incoerente con il principio che sostiene la Poli Bortone e cioè “di essere coerente e legata all’elettorato e al programma con il quale ha vinto la coalizione!”In tutta questa vicenda il più coerente, stranamente, è Giovanni Siciliano , coordinatore di CN nel momento in cui ha sostenuto la riproposizione con chiarimento della coalizione, una franca discussione sul programma a medio termine e il diniego all’ingresso di “Io Fracella” nella maggioranza uscita dalle urne.Per la prima volta forse Siciliano ha dimostrato di avere idee chiare, coerenti e politicamente corrette.Il futuro è facilmente prevedibile, andremo di crisi in crisi, fino alle elezioni regionali e ai nuovi assetti che verranno fuori dalle urne.Il popolo di Centro destra, maggioritario nel paese, ha il dovere di superare incomprensioni, contrasti fatui, vecchi personalismi, divisioni e presenze in liste civiche, per unirsi e prepararsi, attraverso una elaborazione immediata di un progetto politico amministrativo, strategico per lo sviluppo del paese, a sostituire l’attuale impreparata, litigiosa e insignificante coalizione di Centro sinistra al prossimo appuntamento(che certamente è più vicino di quanto ognuno di noi può immaginare).Ad Mayora!Nardò, 5 settembre 2009.